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giovedì 14 gennaio 2021

PER GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA' di Andrea Barbetta | recensione |

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Eccomi qui con un nuovo articolo.
Finalmente la prima lettura del mese!
Ebbene sì, è arrivato il momento della prima recensione librosa dell'anno!
Come vi accennavo nel recap di dicembre, ancora non ho completato la lista di richieste di lettura del 2020 e quindi, per forza di cose, qualche volume me lo sono trascinata anche nel 2021.
Il libro di cui vi sto per parlare è uno dei volumi in questione, perciò direi di cominciare!

PER GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA' 

Per gli uomini di buona volontà
di Andrea Barbetta

Editore: AbelPaper
Pagine: 170
Prezzo: 14,00€
Pubblicazione: 5 ottobre 2020
Link acquisto: cartaceo

Trama:
Massimo Ferrari ha dedicato un'intera vita allo studio della Filosofia. A Monza, in un freddo Novembre del 2013, ormai novantenne, ricoverato in ospedale, viene raggiunto dai suoi familiari. Intellettuale ateo e materialista, autore del più importante manuale di Filosofia usato nelle scuole, poco prima di morire lascia tutti sbalorditi e disorientati. La famiglia Ferrari è costretta a fare i conti con il proprio passato: attraverso i ricordi cercheranno di trovare un motivo per quell'ultimo inspiegabile gesto, compiuto da una persona per loro così importante. In particolar modo Michele, nipote di Massimo, che ripercorre alcuni momenti della propria vita, dall'infanzia all'età adulta, cercando di dare un significato compiuto alle ultime ore di vita di suo nonno.

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Prima di cominciare con la recensione vera e propria, vorrei ringraziare la casa editrice per avermi contattata, proponendomi la lettura di questo romanzo.
Approfitto anche per scusarmi del ritardo con cui riesco a recensirlo...


La trama de Per gli uomini di buona volontà, mi ha colpito fin da subito perché, ad una prima lettura, mi aveva fatto pensare a dei possibili risvolti mistery e sapete quanto mi piace il mistery. Più andavo avanti con la lettura, però, e più mi rendevo conto che di mistery in questo romanzo c'era ben poco e che, tanto per cambiare, ero totalmente fuori strada.
Devo dire però, che Per gli uomini di buona volontà si è rivelato comunque, un romanzo interessante e, almeno per quanto mi riguarda, diverso dal solito. 
Lo potremmo quasi definire una "saga familiare" ma in versione compatta, perché, saltando da un episodio del passato all'altro, non si prendono in considerazione solo la vita di Massimo e Michele, ma anche quelle di tutti gli altri componenti della famiglia e, in piccola parte, anche di elementi esterni ad essa.
Sempre a proposito della trama, di base la vicenda che viene narrata è abbastanza semplice, come lo sono i fatti che ne conseguono, perché si tratta di vita quotidiana ed esperienze che, tutto sommato, potrebbero essere state vissute da chiunque. 
Proprio per questa sua semplicità, però, il lettore non fatica ad immedesimarsi e a sentirsi coinvolto, anche da un punto di vista emotivo.
Altra cosa che ho apprezzato, poi, è la struttura vera e propria della narrazione: ad un primo impatto, il lettore è convinto che si seguirà un ordine cronologico, che analizzerà la storia della famiglia Ferrari, attraverso le vicende personali di Massimo, il capostipite (per così dire).
In realtà, dopo un primo episodio relativo proprio ad un giovane Massimo, il lettore viene catapultato nel 2013 con un Massimo in punto di morte, che raduna al suo capezzale tutta la famiglia. Da qui in poi, si snoderanno tutta una serie di flashback che, attraverso episodi riguardanti l'interazione di Massimo con altri membri della famiglia, metteranno in luce i momenti salienti di tutti i Ferrari.

In tal proposito, vediamo i personaggi.
A primo impatto, si potrebbe pensare che l'unico protagonista sia proprio Massimo Ferrari, filosofo e scrittore, autore di uno dei più famosi manuali di filosofia, e che, attorno a lui si muovano tutti gli altri.
La realtà, però, è ben diversa: Massimo, è sì un personaggio fondamentale ai fini della vicenda, ma è anche il filo che collega tutti gli altri a sé stesso e tra loro, in maniera indissolubile - e non solo perché stiamo parlando di un nucleo famigliare.
Insomma, a mio parere, si può dire che tutti i personaggi presenti in questo romanzo, da Giacomo a Giovanni, passando per Giulia e Michele, fino ad arrivare a Ginevra e Greta, sono a loro modo protagonisti e acquisiscono una certa importanza, via via che si procede con la lettura, maturando, crescendo, ma anche facendo errori e assumendo comportamenti sbagliati.
Ed è proprio questo che più mi ha colpito delle figure che si incontrano in Per gli uomini di buona volontà, il loro essere umani e realistici, privi degli stereotipi tipici del "personaggio da romanzo".

Lo stile di Andrea Barbetta non mi è dispiaciuto.
La sua è una scrittura, a tratti semplice a tratti più complessa, fatta di descrizioni non eccessivamente ingombrati e dialoghi brevi, ma ben strutturati. Ben resi i salti temporali, anche se, non sempre si capisce subito in che momento della vita dei protagonisti ci si trova. 
Nonostante io abbia apprezzato la trama e lo stile di scrittura, nella lettura de Per gli uomini di buona volontà, ho riscontrato diverse difficoltà, date principalmente dal genere che non mi è congeniale (per quanto mi piacciano, ho sempre qualche problema con le saghe familiari) e dal fatto che ci sono alcuni punti che possono risultare lenti e un po' noiosi.

In definitiva, comunque, Per gli uomini di buona volontà è un romanzo che mi sento di consigliare, perché si è rivelato una lettura interessante e diversa dal solito, sicuramente fuori dalla mia confort zone.

Il mio voto è:
3/5


A presto!

Silvia

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