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lunedì 7 dicembre 2020

HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN di J.K. Rowling | recensione | #progettoneHarryPotter2020

Buona sera mie piccole volpi!
Ecco il momento della "recensione non recensione".
Siamo arrivati alla terza tappa del #progettoneHarryPotter2020!
Quella di oggi, come vi dicevo le volte precedenti, non è esattamente una recensione, perché mettersi qui, dopo vent'anni a recensire Harry Potter, mi sembra anche un pelino inutile.
Io e Jessica (che ormai è parte integrante di questo blog - ❤ ) ci siamo imbarcate in una super rilettura dell'intera saga (rilettura che, per motivi logistici, si protrarrà un po' più del previsto - facciamo fino a luglio, circa...) e quindi ci farebbe piacere condividere con voi i nostri pareri e le nostre emozioni a riguardo.
Va da sé che, non essendo una recensione, non ci saranno la scheda del libro e nemmeno il voto finale e va altrettanto da sé, che questo potrebbe essere un articolo lungo.

* DISCLAIMER (lo metto subito all'inizio così non si creano malintesi): in questo periodo si è fatto, e si fa tutt'ora, un gran parlare di JKR e delle sue idee, ma vorrei precisare che, né io né Jessica (ne abbiamo discusso e quindi mi sento di parlare anche a suo nome) siamo d'accordo con quello che la Rowling dice/scrive/pensa!
Entrambe, però, siamo fortemente legate alla saga letteraria e si tratta di un legame che va ben oltre le ideologie dell'autrice in questione, ecco perché abbiamo deciso di non sospendere la nostra rilettura, ma anzi di parlarne in maniera più approfondita su questo blog (perché l'idea iniziale era di limitare il tutto a Instagram).
Entrambe non ci sentiamo pronte, in questo momento - e forse mai lo saremo - proprio per una questione affettiva, ad abbandonare la saga e ad accantonarla.
Vi chiedo di non dar voce a polemiche inutili e sterili, perché non è questo il luogo adatto e perché - in tutta onestà - sentirei offesa la mia intelligenza (e ovviamente anche quella di Jessica). GRAZIE!
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💙Silvia💙


Voi dovete spiegarmi perché, quando arrivo a questo punto della mia vita (quello in cui devo scrivere questo articolo nello specifico) mi ritrovo ad avere un sacco di idee ma a non essere in grado di "metterle su carta"! Siccome temo che una spiegazione logica a tutto ciò non ci sia (perché non c'è logica spiegazione a una tal disturbazione - Merlino docet) vi chiedo perdono fin da ora se il mi pensiero risulterà ripetitivo e confusionario: si potrebbe dire che sia il perfetto specchio del mio cervello in questo momento - ovviamente si scherza!

Quando, ai tempi (per alcuni di voi, parliamo di secoli, me ne rendo conto) ho letto Il Prigioniero di Azkaban per la prima volta, lo devo confessare (e spero che Jessica continui a volermi bene comunque) l'ho trovato decisamente noioso - l'ho detto!
Tenuto presente che avevo 13 anni e, nonostante macinassi libri alla velocità della luce, il mio massimo era Il club delle BabySitter, credo di potermi ritenere in qualche modo giustificata.
Il fatto è che, agli occhi di una tredicenne, in questo libro non è che succeda poi questo gran che. Sì, Fierobecco ha il suo fascino, il fatto che attenti alla vita del povero Malfoy, pure (all'epoca Draco mi stava molto sulle palle, ve lo dico), lupi mannari e animagus erano ovviamente interessanti, così come tutta la storia del tornare indietro nel tempo (chi non ha desiderato una Giratempo almeno una volta nella vita?!), ma a livello di azione, diciamocelo, Il Prigioniero d Azkaban, scarseggia.

Ora che ho qualche annetto in più, però, mi sono resa conto che questo terzo romanzo della saga, non è affatto noioso come sembra. Certo, non ci sarà molta azione, ma vengono raccontati molti fatti importanti e ci vengono svelati parecchi particolari interessanti (che nel film non ci sono o sono stati leggermente modificati) soprattutto riguardo James e Lily, alla loro morte e al loro passato in generale.
Ma soprattutto, con gli occhi dell'adulta, ho saputo comprendere meglio i cambiamento di Harry e dei suoi coetanei, che si trovano non solo in quell'età critica in cui si entra nell'adolescenza, ma si scontrano anche con quella parte del Mondo Magico che non è esattamente "rose e fiori" e si ritrovano a dover affrontare una realtà che li catapulta, inevitabilmente, nel mondo degli adulti.

Insomma, a distanza di 20 anni, faccio ammenda, rivaluto questo romanzo e, come è stato per i precedenti (e sicuramente per i successivi), non posso fare altro che consigliarne la lettura.

Sarò ripetitiva, ma sono davvero felice di aver intrapreso questa rilettura proprio adesso e proprio quest'anno!

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💗Jessica💗


Il terzo capitolo di Harry Potter risulta molto più “pieno”, intenso rispetto ai precedenti.

Il passaggio da bambino ad adolescente si fa maturo nei personaggi che vediamo passare tra le pagine del libro (e del film). I loro discorsi, i loro pensieri, le loro prime richieste di indipendenza, le nuove (amare) scoperte, il confrontarsi con una nuova realtà (quasi adulta).

Il momento in cui cominciamo a “sentirsi grandi”, nonostante l'età ancora limitata.

La necessità di appropriarsi di verità, di scoprire, di ingigantire le situazioni per essere giunti ad una conclusione troppo affrettata. L'idea di essere presenti a se stessi e di poter “sapere” e di poter capire più dei grandi, in questo libro, si fa portavoce di questi ragazzi.

Credo che i libri di Harry Potter, anche dopo i suoi anni di successo, restino ancora oggi cosi popolari proprio perché hanno saputo coinvolgere psicologicamente ed emotivamente i ragazzi di tutti i tempi. Hanno saputo inserire una marea di sentimenti, di vite che (seppur magiche) somigliano un po' alle nostre, anche oggi che magari abbiamo qualche anno in più dalla prima volta che lo abbiamo letto.

E' diventato il libro preferito da molti per la sua empatia: con la vita, con le persone, con le delusioni, con la rabbia, con le incertezze.

Il terzo credo sia un passaggio chiaro di crescita. Rimane ancora attaccato alla stucchevole sensazione di magico e di tutto ciò che in fondo non potrà mai cambiare, come la credenza che “il bene vince sempre sul mare”, “vissero felice e contenti”. La Rowling in questo libro ci mette di fronte al fatto che non sarà cosi per sempre, ce ne da un anticipo anche se non ce ne accorgeremo fino alla prossima parte.

La morte è sicuramente il movente per ogni situazione accaduta fino al terzo anno di scuola, d'altronde è proprio con la morte che il protagonista trova la vita, ma in questo particolare frangente si deve far carico anche di altre consapevolezze: qualsiasi cosa accadrà, ci saranno altre persone che rischieranno (ancora una volta) per lui. Credo che, se non ancora in maniera esplicita, capisca - e inconsciamente inizia a comprenderlo meglio – che nulla sarà davvero come prima.

Non solo perché finalmente trova qualcuno che gli permette di scappare dai suoi zii (ricordiamoci che Vernon a sapere di questo “padrino”, non è poi cosi felice), ma soprattutto perché comincia a delinearsi di fronte a lui la vita che stava aspettando da sempre. Se fino all'anno prima era tutto solo quasi un sogno, poiché viveva tra magia e normalità, da questo momento si sente (si percepisce nel leggerlo) che lui è diventato un mago a tutti gli effetti (anche se ancora ha molto da studiare).

Credo che in questo libro Harry capisca cosa fare di se stesso, ha scelto davvero chi essere (e ce lo confermerà poi nei prossimi libri).

Mi piace questo frangente della saga perché è un monito per tutti a ricordare che il passaggio da una fase di vita all'altra non è paura, non è incertezza, ma una meravigliosa opportunità che va accolta con le sue debolezze e le sue imprevedibili sfaccettature di serenità.

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E qui si conclude questo terzo articolo a tema Harry Potter!
Non preoccupatevi, non saremo invadenti, si tratterà di un solo articolo ogni due mesi - da qui a giugno/luglio - e qualche storia su instagram.
Se vi andasse di partecipare a questa rilettura, sul mio profilo instagram trovate tutto quello che vi serve (salvato in evidenza)vi potete aggregare in qualsiasi momento (anche solo per il settimo libro, se vi va) e non siete assolutamente obbligati a pubblicare recensioni, foto o che altro (ecco, magari le mini review su instagram sarebbero gradite, ma non voglio imporre niente a nessuno). 
Diciamo che mi basta che me lo facciate sapere e io sono contenta uguale (un modo per fangirlare insieme, tanto, lo si trova sempre).
Come vedete, le tempistiche sono leggermente cambiate, questo perchè, dal quarto libro in poi, la mole dei volumi sa fa consistente e riuscire a completarne la lettura in un solo mese, sarebbe stato parecchio complicato (con tutto l'amore per il nostro caro Harry, sia io che Jessica abbiamo anche altro da fare).

Detto ciò, io vi saluto e vi do appuntamento tra due mesi con la "recensione non recensione" de HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO.


A presto!

Silvia e Jessica


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