Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Anche oggi doppio articolo.
Per ora, vi parlo di libri!
Ebbene sì! Il miracolo è avvenuto!
Siete al cospetto - sì, sì...anche meno, lo so - dell'ultima recensione dell'anno!
*inserire applauso qui, grazie!*
Ora, come vi dicevo ieri, non - e ripeto NON - ci saranno recuperoni strani con il nuovo anno, questa è proprio l'ultima, the last one, saigo (per dirla pure in giapponese) basta, fine, cià!
Ok, torno in me: nel 2020 ci sarà il recap delle letture manga, ma sto aspettando perchè ancora non ho trovato una suddivisione degna...
Comunque, dopo le ferie, ci vediamo con tante cose nuove!
Comunque, dopo le ferie, ci vediamo con tante cose nuove!
Ed ora, passiamo alla recensione!
Tokyo Express
di Seicho Matsumoto
Editore: Adelphi
Pagine: 175
Prezzo: 18,00€ (ebook 9,99€)
Pubblicazione: 27 febbraio 2018
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all'alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d'amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall'aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken'ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n'è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov'era intanto lei, l'amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
Uno degli obiettivi non scritti di questo 2019 (non scritto, perché è subentrato in seguito) era: leggere anche libri di autori non italiani o inglesi/americani. Insomma, spaziare un pochino di più con le "letterature mondiali" e siccome, ormai lo sapete, sono in fissa con il Giappone, questo Paese mi è sembrato un buon punto di partenza.
Senza contare che, di questo libro avevo sentito parlare piuttosto bene...
In qualcuna delle recensioni precedenti, credo di avervi parlato a sufficienza della mia piccola passione per i gialli/investigativi. Se escludiamo il fantasy, che per me è IL genere preferito (di sempre e per sempre, in barba all'età che avanza), i Gialli sono i libri che leggo più volentieri. Mi piace tentare di capire, prima dell'investigatore di turno, quale sia il colpevole e perché abbia agito in quel modo.
Forse, a ripensarci, avrei potuto avere un futuro come investigatrice privata! Chi può dirlo?!
Ma scherzi a parte, di Tokyo Express, oltre al genere, mi ha colpito la trama.
Ci troviamo, senza ombra di dubbio, davanti al classico svolgimento di un Giallo: viene trovato un cadavere, le condizioni della morte sono sospette, partono le indagini, il colpevole è il personaggio più insospettabile.
Da un punto di vista strutturale, in effetti, non abbiamo nulla di nuovo. La novità, almeno a mio parere, sta nell'intreccio delle indagini e nelle ambientazioni, ma mi spiego meglio.
La storia comincia a Tokyo, con un fatto che, apparentemente, sembra essere scollegato da tutto il resto. Poi ci si sposta Fukuoka, dove avviene il ritrovamento dei cadaveri e si svolgono le prime indagini e, seguendo una serie di piste che sembrano portare a nulla di fatto, si torna a Tokyo.
Le indagini si intrecciano tra loro in maniera inevitabile, fino ad arrivare al colpo di scena finale, in un susseguirsi di viaggi in treno, orari che non combaciano ma che sembrano essere i soli possibili e alibi quasi indistruttibili.
All'inizio, lo devo dire, il ritmo narrativo è parecchio lento (per lo meno questa è stata la mia percezione), ma il tutto accelera una volta che le indagini si spostano a Tokyo. Mi ha dato l'impressione che, in un certo senso, l'autore abbia voluto creare volutamente questa disparità, in modo che il lettore potesse distinguere ancora di più le due situazioni.
Anche gli ispettori che seguono le indagini sono due e non potrebbero essere più diversi, sempre per il concetto di disparità che vi ho appena esposto.
A Fukuoka abbiamo Torigai, investigatore anziano con non pochi anni di esperienza sulle spalle, in grado di avere intuizioni interessanti ma dall'aria indolente e trasandata.
A Tokyo, invece, troviamo Mihara, più giovane, con meno esperienza, ma non per questo privo di intuito e spirito di iniziativa.
I due arrivano alle stesse conclusioni, hanno le stesse intuizioni e cercano di aiutarsi e consigliarsi l'un l'altro con le indagini, mettendo a confronto i rispettivi metodi investigativi, ai fine di trovare il colpevole di quello che, al primo sguardo, viene catalogato come suicidio ma non lo è affatto.
Devo dire che ho molto apprezzato entrambi gli investigatori, ho trovato interessante il loro essere opposti sia per atteggiamenti che per carattere. Come mi è piaciuta la caratterizzazione generale, perché tutti i personaggi presi in esame, sono resi al meglio e il lettore non ha difficoltà a comprenderne il carattere o a distinguerli gli uni dagli altri.
Per quanto riguarda lo stile di Matsumoto, come vi ho già detto, inizialmente l'ho trovato parecchio lento e ho avuto qualche difficoltà nella prima metà del romanzo.
La sua è comunque una scrittura curata, pur nella sua semplicità, scorrevole e ricca di dettagli (come è giusto che sia un Giallo), quindi credo che questo ritmo altalenante fosse voluto e studiato ai fini della vicenda.
Che altro dire?
Se vi piacciono i Gialli, volete sperimentare con la letteratura giapponese e state cercando una lettura relativamente breve, direi che Tokyo Express fa al caso vostro.
A me, salvo qualche difficoltà iniziale, non è dispiaciuto affatto e credo che recupererò altro di questo autore che, oltretutto, è stato definito il Simenon giapponese!
Il mio voto è:
3,5/5
Alla prossima!
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