Pagine

mercoledì 17 ottobre 2018

La zanzara muta di Gianfranco Spinazzi | recensione |

Buonsalve mie piccole volpi!
Anche oggi recensione librosa!


Per prima cosa: grazie all'ufficio stampa Il Taccuino per avermi inviato questo romanzo!



La zanzara muta
di Gianfranco Spinazzi

Editore: Tragopano Editore
Pagine: 169
Prezzo: 15,00€ (ebook 2,99€)

Trama: 

Due vecchi si incontrano in un bar veneziano gestito da un nano che si veste in stile "belle èpoque". Stabiliscono di incontrarsi a casa di uno dei due per approfondire il comune interesse per gli alianti, e qui, a visita avvenuta, il padrone di casa aggredisce l'invitato colpendolo alla testa. Non si tratta di un colpo mortale. I due si fronteggiano in un serrato dialogo in cui affrontano ricordi, amarezze e squarci dell'infanzia perduta. I toni sono spesso concitati ed enigmatici, soprattutto da parte del padrone di casa, un uomo incattivito dalla solitudine e preda di idiosincrasie. Nella seconda parte del romanzo si inquadra la figura dell'aggredito, con i suoi dolori e il suo bisogno di comprendere le proprie scelte di vita. E sarà proprio il confronto con questo semi sconosciuto, un confronto prima subìto e poi cercato, che porterà l'uomo a ripercorrere la propria vita, e ad analizzare la complessità della natura umana.




Come vi dicevo, ho ricevuto questo libro da Il Taccuino.
Io l'ho letto in digitale, ma potete trovarlo su Amazon anche in versione cartacea.
Anche in questo caso si trattava di un romanzo non appartenente ad un genere che sono solita leggere, ma la trama mi ha incuriosito.

La zanzara muta, racconta la realtà quotidiana di due anziani tra le calli di Venezia, coinvolgendo il lettore nella loro solitudine, nei loro drammi familiari e nel particolare rapporto che si instaura tra i due.




Vi premetto subito che, trattandosi di un libro molto breve, cercherò di non dilungarmi troppo per non svelarvi dettagli importanti.

Ho chiesto che mi venisse inviato questo romanzo, nonostante non rientrasse tra i generi che sono solita leggere, perché la trama mi aveva incuriosito moltissimo.
* e anche perché è ambientato vicino a casa mia (Padova - Venezia non sono poi così distanti) *
Sulla trama, in effetti, non c'è moltissimo da aggiungere: potete farvi un'idea piuttosto chiara già da quella che trovate in copertina (riportata qui sopra)
Mi sento solo di dire che ho trovato la vicenda molto interessante, non tanto per i fatti narrati in sé, quanto piuttosto per il messaggio e gli spunti di riflessione che questi offrono.

La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, e ovviamente mi riferisco ai due protagonisti, perché le figure secondarie, in questo romanzo, sono delle semplici comparse a cui vengono concesse poche battute e poche scene.
I due anziani (chiamarli vecchi mi fa un certo che) colpiscono subito il lettore per la loro forte diversità, ma anche per le tante cose che li accomunano. Entrambi vivono soli, fanno una vita piuttosto semplice, hanno come unico svago la frequentazione del bar dove si conoscono e sono pieni di manie e paranoie ( in parte dovute all'età, in parte conseguenza dei rispettivi passati).
Ovviamente, vista la grande differenza d'età, non mi è stato possibile immedesimarmi nei protagonisti o rivedermi nei loro atteggiamenti, ma sicuramente posso dire di averli trovati due figure molto interessanti e particolari.

Vi confesso che, ad un primo approccio, ho avuto non poche difficoltà di lettura perché lo stile di Gianfranco Spinazzi  davvero particolare, così come lo è il ritmo narrativo.
Personalmente ho apprezzato molto i dialoghi: scorrevoli, pungenti, a tratti ironici a tratti quasi filosofici, in grado di coinvolgere il lettore.
Lo stesso non posso dire della componente narrativa, che mi è sembrata un po' pesante e difficile da seguire.
Nell'insieme, il mix non è poi così male, e spesso è interessante osservare i processi mentali dei due uomini che si perdono nei ricordi e nei ragionamenti. A risentirne parecchio, però, è il ritmo narrativo che procede spedito durante i dialoghi e subisce un forte stop nelle parti di narrazione/descrizione.

Nel complesso, comunque, La zanzara muta è stata una lettura interessante e diversa dal solito, che mi sento di consigliare.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 +
3+/5


Alla prossima!

Silvia

2 commenti:

  1. Ciao Silvia :) sono approdata su questo blog per caso, leggendo il nome ero piuttosto curiosa di scoprire di più su di te... E la pagina di presentazione è stata illuminante: hai un modo di scrivere così frizzante, molto lontano dal mio modo pacato, che apprezzo tanto! Perciò eccomi tra i tuoi lettori :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao!
      Grazie mille per esserti inscritta ai lettori fissi :)
      Sono davvero contenta che il blog ti abbia incuriosito e che ti piaccia il mio modo di scrivere! :)

      Elimina