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giovedì 26 ottobre 2017

| Review Party | #63 Cosa penso di: Wintersong | recensione in anteprima |



Quarta lettura del mese e primo Review Party per il mio piccolo blog!
Ringrazio Grazia de La spacciatrice di libri e la Newton Compton Editore per questa opportunità!
Questa è stata la primissima volta che ho letto in anteprima un libro non ancora uscito e, per una lettrice compulsiva e curiosa come me, è un'emozione!


Wintersong
di S. Jae-Jones

Editore: Newton Compton Editore
Pagine: 374
Prezzo: 10,00€ (ebook 4,99€)

Trama:

È l'ultima notte dell'anno. Ora che si sta avvicinando l'inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. È cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale. Ricco di musica e magia, personaggi straordinari e storie avvincenti e romantiche, Wintersong di S. Jae-Jones trasporta il lettore in un mondo indimenticabile. Un esordio fantastico Un labirinto di emozioni Un mondo da cui non vorresti uscire mai più.

Comincio subito col dire che questa sarà una recensione un po' diversa dal solito (questa volta per davvero), perché non vi riporterò la trama del libro, quella scritta da me.
I motivi sono due: primo, trovo che sia già ben scritta quella di copertina che trovate qui sopra.
Secondo, trattandosi di un libro che mi trovo a leggere in anteprima, non voglio rischiare di svelare troppi particolari.

Immagine dal web
Passata la premessa direi di cominciare!
E direi di farlo con l'unica cosa che non mi e piaciuta di questo libro, ovvero Liesl la protagonista.
Il motivo principale è che l'ho trovata, a tratti, parecchio indisponente. Liesl appare, in principio, come una ragazza per nulla appariscente, forse un po' scialba, dedita più alla famiglia che a sé stessa, con una predilezione per il fratello minore Josef detto Sepperd. Liesl sembra non volere nulla per sé, come se fosse priva di qualsivoglia aspirazione, completamente asservita alla famiglia al punto da convincersi di non avere nessun talento (come le dice il padre).
La realtà però è che Liesl un talento ce l'ha: è particolarmente portata per la musica, o meglio, per la composizione.
Peccato che per l'epoca in cui vive sia praticamente impensabile che una donna, per giunta di umili origini, intraprenda questa carriera.
Alla giovane, quindi, non resta che comporre per il fratello, ottimo violinista e destinato ad una grande carriera, rinunciando al suo desiderio più grande o peggio, vivendolo per interposta persona.
Fino a qui, ve lo confesso, al di là di qualche dettaglio, Liesl ancora mi stava simpatica.
È il cambiamento che subisce il personaggio una volta entrata in contatto con il Re dei Goblin che non riesco proprio a tollerare, perché, a mio parere, viene stravolta completamente. E non ci sarebbe  nulla di male se la sua fosse una trasformazione graduale, peccato che sia tutto troppo repentino!
Liesl, ragazzina scialba ed insignificante, diventa Elisabeth, una giovane donna capricciosa, egoista, indecisa e con gli ormoni in subbuglio.
Certe volte sarei voluta entrare nel libro, darle uno scossone e pregarla di svegliarsi un pochettino.
C'è da dire, però, che di questa giovane protagonista, non mi sento di bocciare tutto. Quando Liesl parla di musica e di composizione, infatti, il suo personaggio acquista improvvisamente uno spessore che fino a quel momento non aveva e diventa molto più interessane, proprio perché la sua passione è più che percepibile e non può che coinvolgere il lettore.

Un altro lato negativo, anche se questo è più a carattere personale, è ahimè, la narrazione in prima persona. Come sapete è più forte di me, questo stile proprio non mi riesce di accettarlo, soprattutto quando si abbina ad una protagonista/narratrice, che non mi convince.
La cosa che più mi dispiace, in questo caso specifico, è che tutti i personaggi ci vengo presentati da Liesl, anche quelli più importanti e fondamentali come il Re dei Goblin che, da protagonista maschile, si riduce all'oggetto dei sentimenti contrastanti della giovane.
Quanto sarebbe stato bello se si fosse dedicato un capitolo ad uno e uno all'altra?
Secondo me ne avrebbe giovato anche la trama.


In ogni caso, la caratterizzazione dei personaggi, da un punto di vista generale, non è poi così male. È innegabile che quella meglio resa sia Liesl, ma si riescono comunque a percepire delle sfumature interessanti anche degli altri.
Il mio preferito, se proprio lo volete sapere, resta il Re dei Goblin del quale avrei davvero voluto sapere qualcosa in più. Soprattutto perché l'ho trovato un personaggio controverso e contorto, carico di sfumature che sarebbero state degne di nota e di sentimenti profondi. L' Erlkonig ha qua fascino tipico delle creature fantastiche, ma allo stesso tempo è tormentato come il più comune degli esseri umani. Potrei parlarvi di lui per almeno altre venti righe, ma mi fermo qui.
So che esiste un seguito quindi io continuo a sperare.


La cosa che più mi è piaciuta di Wintersong, invece, è lo stile di scrittura dell'autrice.
Con una trama e delle ambientazioni diverse, quasi sicuramente l'avrei definito troppo descrittivo, ma in questo caso ci sta.
I luoghi sono resi in maniera perfetta e dettagliata, al punto che sembra davvero di aggirarsi nel Sottosuolo o tra le vie del mercato con Liesl.
Persino i momenti in cui i personaggi suonano sono descritti in maniera impeccabile. Non siamo ai livelli che ci si immagina la melodia ( anche perché io non so suonare nemmeno il flauto, figuriamoci immaginare una melodia), ma le emozioni di chi ascolta, suona o compone, sono più che percepibili e decisamente chiare.

La trama poi, appare molto semplice, ma in realtà non lo è.
A mio parere quella di Wintersong è una trama piuttosto complessa ma, badate bene, non complicata.
Nel senso che la comprensione degli avvenimenti è facile ed immediata, ma allo stesso tempo il tutto è condito da intrecci interessanti.
Attraverso il racconto di Liesl e del suo interagire con gli altri personaggi, il lettore viene a scoprire davvero molte cose, si sente catapultato dentro il libro e totalmente coinvolto dalla vicenda.

Ho apprezzato il tipo di legame che si instaura tra il Re dei Goblin e la protagonista.
Si tratta infatti di un rapporto speciale, nato da un'amicizia infantile, trasformatosi poi nel corso degli anni in qualcosa di più per poi essere dimenticato, rinnegato, temuto e infine ricordato.

Quello di Liesl, insomma, non e solo un viaggio nel Sottosuolo, ma anche alla ricerca di sé stessa, di quello spazio nel mondo tutto suo e di una nuova consapevolezza.

Ed ora voi mi direte, ma non avevi appena detto di non sopportare la protagonista?
Beh, è così, non lo nego, come non nego che sia importante sottolineare il percorso di crescita e acquisizione che compie nel corso della vicenda.
Liesl passa da totalmente inconsapevole e incompleta, a consapevole, sicura e completa.

Vi dirò che, se nel seguito, procederà per questa strada, potrei arrivare ad apprezzarla.
E a proposito di seguito!
Il libro potrebbe benissimo essere letto come stand alone, se non fosse per quelle due o tre porticine su alcuni dettagli della storia (o su alcuni personaggi), per nulla trascurabili che l'autrice lascia aperte, generando il dubbio e la curiosità nel lettore.
Non vi posso dire nel dettaglio di cosa si tratta, perché sono tutte cose che accadono verso la fine del romanzo, ma sappiate che, a mio parere, nel seguito ne vedremo delle belle.

Per concludere, mi sento di consigliare questo libro perché ha una trama diversa dal solito, un'ambientazione che non ci si aspetta e parla di musica in maniera quasi poetica.
Ha qualche difettuccio, ma niente di così grave da rovinare completamente la lettura.

Il mio voto è 
✰✰✰✰
4/5

Alla prossima!

Silvia


martedì 17 ottobre 2017

#62 Cosa penso di: eSTREmo inGAnno | recensione |

Terza lettura di ottobre!
Finalmente posso parlarvi di questo libro che vi ho presentato all'inizio del mese in questo articolo.


eSTREmo inGAnno
di Cristina Vichi

Editore: Selfpublishing
Pagine: 162
Prezzo: 8,00€ (ebook 2,99€)

Trama:

Nel 1717 una giovane sventurata bruciò viva sul rogo, accusata di stregoneria. Quella drammatica storia fu tramandata nei secoli e il luogo della tragedia prese il nome di Katherine’sCity, in memoria della ragazza.
Kassy, diciassettenne del 2017, per strane e oscure ragioni si ritrova a vivere in prima persona la storia di Katherine, la Regina Rossa, scoprendo sulla propria pelle verità dimenticate, segreti inconfessabili e terribili maledizioni.
In un susseguirsi di scoperte sempre più inquietanti, l’angoscia di Kassy raggiunge l’apice quando capisce che la Regina Rossa non le ha rubato solo il corpo, lei vuole anche la sua anima, lei vuole scambiare i loro destini.
Chi brucerà sul rogo in quel terribile 17 ottobre 1717?




PRIMA DELLA RECENSIONE, ECCO UN PICCOLO "REGALO" PER VOI!



L'autrice ha pensato di regalare a 3 di voi una copia digitale del suo romanzo!
Per partecipare al Giveaway e vincere una delle 3 copie ebook in regalo, vai sulla pagina Facebook dell’autrice Cristina Vichi, commenta il Banner e condividilo.
Buona fortuna!!!

Ed ora...


Prima di tutto, a costi di sembrare ripetitiva, vorrei ringraziare Cristina per avermi dato la possibilità di presentare il suo libro, leggerlo e recensirlo per voi! Grazie ♡

eSTREmo inGAnno è la storia di Kassy, una giovane di diciassette anni che vive a Katherine's City.
Kassy vive con la sorella maggiore e frequenta il liceo locale. La sua vita sembra quella di una diciassettenne qualsiasi finché, durante un' uscita scolastica si ritroverà a visitare il castello che un tempo era la dimora della Regina Rossa.
Katherine's City sorse, secoli prima, attorno a quel castello e venne dedicata a Katherine, una giovane accusata di stregoneria e bruciata sul rogo.
Kassy si appassiona alla storia di Katherine, notando tra l'altro alcune somiglianze con sé stessa. E sono proprio questi particolari che la porteranno a vivere una strana avventura che, inevitabilmente, sconvolgerà la sua vita.
Kassy viaggerà nel tempo e diventerà Katherine, ma la vera Katherine che fine ha fatto?
Riuscirà Kassy a tornare non solo nel suo tempo, ma anche nel suo corpo?


Forse non ve l'ho mai detto, ma una delle mie prime fisse da lettrice fantasy, sono state proprio le streghe (e i maghi). In quel periodo ho letto di tutto e di più!
Quindi, quando ho visto che eSTREmo inGAnno avrebbe parlato di streghe, beh...non ho resistito. D'altronde, il primo amore (libresco) non si scorda mai.

Trattandosi di un libro molto breve, con diversi colpi di scena importanti, non mi soffermerò nei dettagli per non svelarvi troppo e rovinarvi così la lettura.

Come avrete capito dalla trama, la protagonista della vicenda è Kassy, una ragazza di diciassette anni che vive una vita tranquilla e comune a quella dei suoi coetanei. Kassy è buona, gentile, disponibile e, sentita la brutta storia di Katherine, prende a cuore l'accaduto e si sente legata alla ragazza accusata di stregoneria.
Quando però si trova nel 1717, scopre che Katherine è il suo esatto opposto e che, l'unica persona per cui nutre affetto sincero, è la sorella minore Carolyn. Katherine, detta la Regina Rossa, infatti è tutt'altro che buona: è vendicativa, subdola ed egoista.
La Regina Rossa elabora un piano malvagio in piena regola e trasferisce Kassy nel suo corpo e nel suo tempo.
Ma, ovviamente, non posso svelarvi altro!

Da un punto di vista generale, la caratterizzazione dei personaggi è molto ben curata, sia che si tratti delle due protagoniste che delle figure secondarie.
Due personaggi secondari, che però svolgono un ruolo molto importante, sono Don Jasper e Carolyn, la sorella di Katherine. Purtroppo non posso parlarvi in maniera dettagliata di entrambi, perché rischierei di farvi un enorme spoiler.

Per quanto riguarda le ambientazioni, ho trovato anche in questo caso molta cura nella resa generale, sia per il 2017 che per il 1717. Gli ambienti sono studiati e dettagliati e le descrizioni sono ben scritte. Il lettore riesce ad immaginare perfettamente il luogo dove si svolge la scena, ma allo stesso tempo non viene "bombardato" da particolari inutili. 
Mi ha colpito molto che la componente storica e quella fantasy si mescolino alla perfezione, dando luogo ad una trama semplice ma articolata, dietro la quale si nota un lavoro non indifferente.

Lo stile di Cristina, così come la trama di questo libro, è semplice ma curato e, proprio per questa sua semplicità cattura il lettore dalla prima all'ultima pagina.
eSTREmo inGAnno è un volume davvero scorrevole e accattivante che, ne sono certa, vi ritroverete a terminare nel giro di una giornata perché non riuscirete smettere di leggere.
Io stessa ci ho messo due sere, o due notti se preferite, dato che leggo la sera prima di dormire, e se non fosse stato per la stanchezza, di certo l'avrei finito subito.
Per non parlare del finale!
Non posso dirvi nulla, ma sappiate che niente è quello che sembra e che non dovete dare nulla (ma proprio nulla) per scontato: potreste stupirvi e ritrovarvi a dire "sì, ok, e il seguito dov'è? Dov'è?" esattamente come ho fatto io.

Si tratta sicuramente di un libro che mi sento di consigliare a chi ama il genere, ma anche a chi si sta appassionando solo ora al fantasy e al paranormal.

Il mio voto è:
✰✰✰✰ e mezzo
4,5/5





Alla prossima!

Silvia

mercoledì 11 ottobre 2017

#61 Cosa penso di: Pax | recensione |

Seconda lettura di ottobre, con una copertina perfettamente in tema con il blog!



 Pax
di Sara Pennypacker

Editore: Rizzoli
Pagine: 300
Prezzo: 16,00€ (7,99€)

Trama:

Da quando Peter, dodici anni, ha trovato il volpacchiotto Pax, i due sono sempre stati inseparabili. Un giorno accade l'impensabile: il padre di Peter si arruola per andare in guerra e costringe suo figlio a lasciare la volpe sul ciglio di una strada. Il ragazzo obbedisce, ma non appena arriva a casa del nonno dove è destinato a vivere, capisce di aver fatto l'errore della sua vita. Così parte per ritrovare il suo migliore amico. Un percorso di cinquecento chilometri che gli porterà avventure, guai e amicizie: un viaggio che lo farà crescere. Pax lo aspetta, e nel frattempo scopre luci e ombre della libertà. Tutti e due non vedono l'ora di ritrovarsi, però quel momento non sarà affatto come avevano immaginato.


Comincio questa recensione col dire che io non ho assolutamente comprato questo libro perché c'era una volpe in copertina!
Ok, ok, in realtà l'ho fatto, lo ammetto.
Ma a mia discolpa dico che mi sono anche informata sulla trama e che soprattutto quella ha motivato il mio acquisto.

illustrazione interna di Pax - S. Pennypacker
Pax è la storia di Peter, un ragazzino di dodici anni che, dopo aver perso la madre in un brutto incidente, si trova a vivere solo con il padre e il piccolo Pax, una volpe addomesticata.
Quando però scoppia la guerra e il padre di Peter decide di arruolarsi, il ragazzo è costretto ad andare a vivere dal nonno e, suo malgrado, ad abbandonare Pax.
Ma non passa nemmeno un giorno e Peter si rende conto che abbandonare il suo più grande amico è stato un errore. Armato di poche cose indispensabili, scappa dalla casa del nonno e cerca di tornare sui suoi passi, alla ricerca di Pax.
Comincia così un viaggi di cinquecento kilometri, fatto di meditazione, incontri e ricordi.
Nel frattempo, anche Pax, rimasto nel punto esatto dove il ragazzo l'ha lasciato, vive la sua personale avventura, entrando in contatto con altre volpi.
Riusciranno i due a ricongiungersi? Cosa succederà dopo?




La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la copertina, poi il fatto che avesse delle illustrazioni all'interno e, infine, che uno dei protagonisti fosse una volpe.
Dal nome del blog avrete capito, ormai, che ho una (leggera) fissa per le volpi.
Ma torniamo a noi...

Nonostante la trama mi sembrasse molto interessante, ho avuto qualche piccola perplessità su questo romanzo. Niente di eclatante, ero solo preoccupata che, essendo un libro per bambini (l'età di lettura è dai 9 anni) potesse non risultare adatto anche a me che bambina non lo sono da un pezzetto.
Per come la vedo io, nella maggior parte dei casi, i romanzi per ragazzi, sono perfetti anche per un pubblico adulto. In questo caso, però, l'età di lettura molto bassa mi ha un po' fatto pensare.
Ovviamente erano pensieri (e paranoie) inutili, perché Pax si è rivelato un libro carinissimo e adatto anche a lettori della mia età o più grandi, perché no!

illustrazione interna di Pax - S. Pennypacker
Alla base dell'intero libro c'è il viaggio che compie Peter alla ricerca di Pax.
Per entrambi, però, non si tratta solo di un viaggio fisico, quindi da un luogo all'altro, ma anche spirituale, che permetterà ai due di capire qualcosa di più di sé stessi e del loro legame.

I legami che si creano, modificano, intensificano, però sono diversi: abbiamo quello tra Peter e Pax; tra Pax e le altre volpi selvatiche; tra Peter e Vola e, infine, tra Peter e suo padre.
Ciò che più mi è piaciuto di questa storia è esattamente questo: il legame che si crea tra i personaggii.

Pur essendo un libro per ragazzi, la trama non è per nulla scontata o esageratamente semplice. La storia dei protagonisti, infatti, si intreccia a quella delle figure secondarie.
Da un lato, c'è Peter che incontra Vola, una veterana di guerra che si rifugia in campagna per affrontare il suo Disturbo Post Traumatico e che lo aiuta con una brutta frattura al piede.
Dall'altro c'è Pax che incontra un piccolo gruppo di volpi selvatiche che fuggono dai malati di guerra, ovvero i soldati, e che gli insegneranno a cavarsela anche fuori dalle mura di casa.

Parlare nello specifico di ciascun personaggio, non è facile, perché rischierei di svelarvi particolari importanti della trama. Perciò, vi posso solo dire che, da un punto di vista generale, tutti i protagonisti sono molto ben caratterizzati.
Ho apprezzato il fatto che l'autrice sia stata in grado di rendere al meglio il particolare metodo di comunicazione che hanno le volpi. In questo libro, pur non essendo per nulla umanizzati, gli animali sono in grado di comunicare tra loro e con il lettore, ma non lo fanno nella lingua degli umani, come ci si aspetterebbe, bensì nella loro.

illustrazione interna di Pax - S. Pennypacker
Vorrei dedicare anche alcune righe all'importanza dei temi trattati in questo romanzo.
Si parla infatti di ansia, disturbo post traumatico da stress, guerra, morte di una persona cara, abbandono e rimorso.
Ciascuno di questi temi viene presentato al lettore in modo tale che possa essere compreso al meglio sia dai più piccoli che dagli adulti. Nonostante questo, però, nulla risulta spiegato in maniera superficiale o sbrigativa. Non si entra nel dettaglio, è vero, ma il concetto è sempre molto chiaro.

In conclusione, questo è un libro che consiglierei ad un pubblico piuttosto vario, perché lo trovo adatto a diverse fasce d'età. Lo stile della Pennypacker è semplice, ma cattura il lettore ed è in grado di emozionarlo dalla prima all'ultima pagina, tenendolo incollato fino al finale, che non è per nulla quello che ci sia aspetta.

Il mio voto è:
✰✰✰✰ e mezzo
4,5/5

Alla prossima!

Silvia

sabato 7 ottobre 2017

#60 Cosa penso di: La principessa degli elfi | recensione |

Primissima lettura di ottobre!
Un libro (ebook) che ho in libreria kobo da un sacco di tempo e che finalmente mi sono decisa a leggere!


La principessa degli elfi
di Herbie Brennan

Editore: Mondadori
Pagine: 306
Prezzo: 17,00€ (ebook 6,99€)

Trama:

Anna è una guerriera invincibile, e nemmeno gli orchi più feroci possono sfuggire ai suoi attacchi letali. Finché il videogioco non si spegne e Anna torna alla sua vita di sempre, quella di una quindicenne costretta su una sedia a rotelle. Ma al "Lucca Comics &. Games" la realtà si avvicina al sogno, e Anna può finalmente immergersi nei suoi amati scenari fantasy... più di quanto possa immaginare: un gruppo di bizzarri cosplayer la rapisce per condurla nel regno di Elfenlind, un mondo parallelo dove rinasce nel nuovo, agile corpo della bellissima principessa degli elfi, Folia. Una dura missione la attende: sconfiggere in duello Sua Grande Enorme Immensità la regina Glypta, che da anni opprime il popolo con le sue folli angherie. Con l'aiuto del vampiro Betula, raffinato degustatore di sangue, della strega Serotina, carismatica incantatrice, e di Ophion, eroe fissato con le donzelle indifese, Anna dovrà combattere nell'arena del Festival del Rinnovo Reale e salvare Elfenlind.

Lo devo ammettere, questa per me è una recensione piuttosto difficile da scrivere.
Vi spiegherò meglio il motivo qui di seguito.

La principessa degli elfi è la storia di Anna, una ragazza americana di quindici anni costretta in sedia a rotelle da una malattia congenita che, da quando è nata, non fa altro che peggiorare.
Anna però non si fa abbattere e, nonostante le difficoltà della sua disabilità, riesce ad intraprendere un lungo viaggio con la madre per visitare Lucca durante il famoso festival del fumetto.
La ragazza, infatti, è una giocatrice appassionata di Elfenlind, un gioco di ruolo online, in cui veste i panni di un'agilissima elfa arciere.
Quando decide di allontanarsi dall'albergo senza dire nulla alla madre, Anna si imbatte in un gruppo di ragazzi che sembra proprio essere appena uscito dal suo videogioco preferito. Questo incontro fortuito la porterà a vivere grandi avventure e a scoprire la sua vera identità.
Anna infatti scoprirà di esse Folia, figlia della regina Glypta e unica pretendente al trono di Elfenlind. Quello che Anna credeva essere solo un gioco, infatti, è un vero e proprio mondo parallelo che metterà a dura prova le sue capacità, fino a portarla quasi a rischiare la vita.
Perchè c'è un torneo mortale alle porte per decidere la successione al trono, riuscirà Folia a vincere?



Comincio subito col dire che questa recensione avrà un'impostazione un po' differente.
Questo perché, ve lo anticipo subito, questo libro non mi ha entusiasmato più di tanto...

Nel 2015, quando è uscito questo romanzo, l'ho preordinato in ebook, perché ero troppo curiosa di leggerlo. Soprattutto perché avevo sentito che una delle ambientazioni principali era Lucca e il Lucca Comics. Herbie Brennan, infatti, avrebbe presentato il libro proprio durante il festival e, nonostante non avessi una copia cartacea, mi sarebbe piaciuto seguire la conferenza.
Purtroppo non ho fatto a tempo, ma almeno avevo il mio ebook ed ero contenta.

Conoscevo già Herbie Brennan per La guerra degli elfi, una saga che avevo amato diversi anni prima, quindi, all'uscita di questo volume, non ho resistito.
Si tratta di uno stand alone, ovvero un libro non facente parte di nessuna saga, ed è indirizzato ad un pubblico giovane (l'età di lettura è dai 13 anni - che io ho superato da un bel pezzo). Non per questo però, pensavo si sarebbe trattato di un libro non adatto anche ad un lettore più adulto, dato che mi ero molto appassionata a La guerra degli elfi e che non vedevo l'ora di riprendere la saga per completarla.

Purtroppo però, La principessa degli elfi, mi ha un pochino deluso.
Cerco di spiegarvi perché.

Non c'è un solo motivo grave, diciamo piuttosto una serie di piccoli dettagli negativi, che sommati, hanno penalizzato la parte positiva.
La prima cosa che mi ha parecchio infastidito, è la superficialità della trama. Il romanzo comincia con delle premesse davvero interessanti: Anna è disabile, costretta in sedia a rotelle, ma viene rapita e trasportata in un mondo parallelo dove scopre di essere la principessa erede al trono. Per governare però, deve uccidere la madre naturale in un combattimento senza esclusione di colpi.
Vista così, è stupenda, non trovate?
Peccato che, passate le prime 100 pagine (forse anche meno), tutto perde di interesse. Il torneo mortale resta, il mondo parallelo anche, ma sembra che la cosa più importante non sia più salvare Elfenlind dalla regina Glypta, una despota senza via di redenzione, ma piuttosto le pene d'amore di Anna e il continuo alludere, nel nostro mondo, al padre delinquente (che non ha nulla a che fare con la trama, oltretutto).

Io mi rendo conto che è un libro per ragazzini e che quindi certi argomenti bisogna trattarli in maniera velata, insomma, uccidere la madre non è certo una cosa che si può fare così, senza remore. Però poi, ogni tanto, senza un motivo preciso, si fa allusione (neanche tanto allusiva) al fatto che Andricus vada a letto con la regina, testuali parole.
E qui ha avuto inizio la mia perplessità, lasciate che ve lo dica.

Per non parlare dei personaggi!
Non voglio parlare di quelli che vivono in Elfenlind, perché essendo protagonisti di un videogioco, sono ovviamente l'incarnazione di uno stereotipo.
Abbiamo infatti Ophion, l'eroe; Serotina, la strega e Betula, il vampiro. Ora, vi dico solo che Serotina mi è rimasta del tutto indifferente, mentre ho apprezzato Betula, quasi quanto avrei voluto strozzare Ophion. Credetemi, persino la me quindicenne avrebbe avuto un forte istinto omicida verso di lui.
Il personaggio che più mi ha lasciato perplessa, però, è proprio la protagonista: Anna o Folia, che dir si voglia.
Se inizialmente è inevitabile apprezzarla per la sua forza d'animo e voglia di indipendenza, nonostante la sua condizione di disabilità, nel momento esatto in cui entra in Elfenlind, tutto questo svanisce, lasciando spazio ad un personaggio decisamente poco interessante. A tratti capricciosa, un po' superficiale e, perdonatemi se lo dico, parecchio tonta.

Il problema, non è solo Anna, secondo me è l'intera caratterizzazione dei personaggi che non regge molto. Non ci sono caratteri definiti, non si capisce fino all'ultimo chi è alleato di chi ed è pieno di stereotipi, non solo riferito ai protagonisti del gioco.
Non sono riuscita ad inquadrare totalmente nessuno dei personaggi e tanto meno ad empatizzare con essi.

Lo so che sto demolendo il libro, ma vi devo confessare che anche le ambientazioni non mi hanno entusiasmato. Non mi sto riferendo a Lucca, che è una delle mie città preferite (con o senza il festival) e che, in ogni caso è stata resa in maniera un pochino vaga, togliendo molta della magia che la caratterizza. Mi riferisco a Elfenlind, che appare come uno strano medioevo super tecnologico, carico di magia, creature magiche e mitologiche e chi più ne ha più ne mette.
Non dico che le descrizioni siano fatte male, anzi, nella loro semplicità rendono bene, è proprio il luogo in sé che non è molto chiaro

Al di là di personaggi e ambientazioni, lo stile di Herbie Brennan non mi è dispiaciuto.
Si tratta di una scrittura semplice, piuttosto lineare, senza troppe pretese, ma allo stesso tempo d'impatto e che cattura il lettore. Credo che il suo punto di forza sia proprio la sua semplicità, che la rende perfetta per un pubblico giovane, ma anche per gli adulti che cercano una lettura leggera e non troppo impegnativa.

Nonostante questo, il libro mi ha deluso un bel po'.
Speravo in qualcosa di simile a La guerra degli elfi e invece mi sono trovata a leggere uno young adult un po' meh, che cerca di sembrare un fantasy.
Pensare che, se solo se la fosse giocata diversamente, sarebbe potuto essere davvero un bel libro.
Ci sono alcune cose che mi sento di salvare, ma la maggior parte del libro è un no, mi dispiace...

Il mio voto è:
✰✰
2/5

Alla prossima!

Silvia



venerdì 6 ottobre 2017

#4 In my mail box | ordine bullet journal |

Benvenuti in questa quarta puntata dedicata ai miei acquisti online e non!
Quest'oggi vorrei parlarvi di un ordine che con i libri non ha nulla a che fare, infatti si tratta di un acquisto che ho fatto per il bullet journal.

So che la rubrica del bullet journal è momentaneamente in sospeso, ma vedrete che presto sfornerò anche lì qualcosa di interessante.
Nel frattempo...


È arrivato il postino!



Cosa ho acquistato di bello?

Ve lo dico tra poco, prima lasciate che vi parli di Cigna's BJ - travelers notebook - TN.




collage fatto da me con foto prese dalla pagina facesbook
Cigna's BJ - travelers notebook - TN
Come sapete, da poco più di un anno sono entrata nel magico mondo del Bullet Journal e, come forse vi avrò già detto altre volte, ho una piccola (ma piccola eh!) fissa per la cancelleria e gli oggetti di cartoleria.
Mi piace non solo acquistarli (per usarli ma a volte no, lo ammetto), ma anche guardare foto di prodotti realizzati a mano.
Da quando ho Instagram, mi capita spesso di imbattermi in foto riguardanti il Bullet Journal, ma anche la cancelleria/cartoleria.
Ed è stato proprio in uno di questi miei momenti di "curiosità da cartopazza" che ho scoperto Cigna's BJ.
Le prime cose che ho visto sono stati i midori, poi mi sono imbattuta nei travel notebook e, solo in un secondo momento, nei quaderni.

Il bello di questi oggetti è che sono totalmente personalizzabili!
Nel senso che potete scegliere la copertina, l'interno del quaderno (puntinato, righe, quadretti, bianco), potete scegliere se volete un particolare schema di impostazione delle pagine (visione mensile, settimana perpetua, spese...) e persino la grammatura della carta.
E, ovviamente, è tutto fatto a mano e made in Italy!

Poco dopo aver scoperto il profilo instagram, ho cominciato a seguire anche la pagina facebook e, non appena mi sono accorta che il mio Leuchtturm non mi sarebbe bastato per tutto l'anno, ho pensato subito di rivolgermi a lei.

Fare un ordine è davvero semplice!
Basta un messaggio privato, le indicazioni di come volete che quaderni/midori vengano realizzati e siete pronti per ricevere il vostro pacchettino!
(nella foto qui sopra potete vedere alcuni esempi di ciò che potete acquistare da questo bellissimo shop).

Ed ora, è finalmente giunto il momento di mostrarvi cosa ho preso io!

Intanto, prendiamoci due secondi per ammirare la confezione!
Il sacchettino rosa, che conteneva il mio acquisto, mi è arrivato dentro ad una classica busta bianca con un nastrino bianco e rosa a mo di pacchetto regalo.
Dentro al sacchettino rosa ho trovato il mio bottino, dei piccoli omaggini, un cuoricino di legno (che è già sulla mensola della mia libreria) e delle stelline di plastica fuxia troppo carine.
Mi dispiace non potervele mostrare, ma vi posso assicurare che, sia le stelline che i nastrini verranno utilizzati presto per uno dei miei "attacchi d'arte" 😃

Ed ecco qui, dopo la giusta suspance, il contenuto del mio pacchettino! 😍


Come vedete si tratta di quattro quaderni personalizzati.
Il giallo e il verde militare (che purtroppo in foto rende poco) sono in formato A5, puntinati, hanno 60 pagine e la grammatura della carta è 90gr.
I colori riprendono esattamente quelli dei miei due Leuchtturm1917 e hanno già stampata l'etichetta con scritto Bullet Journal (e il mio nome).
Gli altri due, quelli con i cactus e le macchinette fotografiche, sono in formato A6, a quadretti, hanno sempre 60 pagine e la grammatura della carta è 90gr.
Vedete poi gli omaggini: due tag bellissimi e tre etichette, per cui ho già un'idea di utilizzo...😉

Sono stata io stessa a chiedere ad Elisa se era possibile avere le copertine dello stesso colore dei Leuchtturm, perché la mia idea era quella di abbinarli ai quaderni.
Come vi dicevo qui sopra, all'inizio dell'articolo, il mio Leuchtturm non mi basterà per tutto il 2017 e, visto il mio problema con l'ordine, la cosa mi dava piuttosto fastidio. Non volevo cominciare un nuovo quaderno per tre mesi, perché quello giallo vorrei usarlo per il 2018.
Così, il quadernino di Cigna's BJ diventerà il mio bullet journal bis per i prossimi tre mesi.


E il giallo?
Ovviamente scorta per l'anno prossimo, nel caso in cui anche nel 2018 non riuscissi ad organizzare gli spazi.

Per i due quaderni A6 ancora non ho una destinazione precisa, forse uno lo userò per gli appunti della reflex, ma si vedrà.
Qui in foto vi mostro quanto è perfetta la resa del colore rispetto all'originale!
Io sono rimasta davvero molto soddisfatta e vi consiglio di rivolgervi a Cigna's BJ se doveste, anche voi, avere bisogno di qualche quadernino particolare o se vi venisse voglia di provare un travel notebook o un midori.

Cosa ne pensate di questo mio acquistino non libroso?
Se mi seguite si Instagram (@slyfox_silvia) presto vi mostrerò le prime pagine con il setup di ottobre.

Alla prossima!

Silvia


martedì 3 ottobre 2017

#13 Diario di bordo: Il mio mese di SETTEMBRE

Ovvero di novità, cibo buono, vincite in pesca e (di nuovo) codici a barre.


Eccomi qui, ancora una volta, con il riassunto del mese!
Ditelo che non vedevate l'ora 😂
Ma cominciamo subito, se no questo articolo viene l'ennesimo papiro!


La prima settimana di settembre, a cui accorpiamo i primi tre giorni per comodità, è stata piuttosto piena.
Intanto ho lavato quella piccola meraviglia che è il copri piumino di Harry Potter, preso da Primark, e l'ho pure messo su, perché non ho resistito. Il 1° settembre è anche ricominciato Hogwarts, potevo esimermi? Ovvio che no!
Il 3 settembre ha compiuto gli anni la mia amica Cristina e il giorno dopo ci siamo incontrate per un giretto in centro per festeggiare. Ovviamente con la nostra solita capatina in libreria e fumetteria a spendere tutti i nostri risparmi. In realtà io, tranne il suo regalo, non ho preso niente (non ancora, abbiate pazienza *huahuahua*).
La settimana è proseguita a suon di codici a barre, ferro da stiro e cervicali. Tanto per variare un po' queste giornate tutte uguali *inserire sarcasmo*.
Poi, ve lo dico così per informazione, ho comprato un agendina di Snoopy che è troppo bella! Volevo prenderle tutte, ma alla fine ho optato per quella con Snoopy scrittore, mi si addice, no?
Ah, e ho vinto degli asciugamani in pesca alla sagra di Sant'Agostino! 😂 Potete gridare al miracolo, perché io non vinco mai un piffero!😂

La seconda settimana, indovinate un po' che cosa ho fatto?
Braviiii! I codici a barre, prima o poi finirò, lo so ma come direbbe il buon vecchio Aragorn "non è questo il giorno".
Ho mangiato sushi (di nuovo, perché sono una brutta persona) e ho provato i temaki con i gamberi al vapore! Se ci penso ho ancora la bava alla bocca!
Erano enormi, praticamente come la mia mano. Assurdo!
Anche quest'anno mi hanno contattato per fare la capo-corriera per il Lucca Comics. Andrò il 1° novembre, con Cristina, e anche questa volta dovrò parlare al microfono sconfiggendo un altro pochino la mia timidezza.
Questa è stata la settimana degli acquisti: ho preso un paio di jeans a vita alta, anche se avevo detto che non ne avrei più comprati, un maglione morbidoso che non vedo l'ora di mettere e ho fatto un ordine da Cigna's Bj per dei quadernini ( dopodomani arriva l'articolo dedicato).
E, per finire in bellezza, sono andata a mangiare all'America Graffiti con Lisa, Sebastiano e Leonardo. C'era un sacco di gente, ma è stata comunque una bella serata.

La terza settimana si apre con un altro giretto in centro con Cristina e questa volta anche io ho fatto acquistini! Intanto ho preso il primo volume de L'età della convivenza e due pupazzetti pucciosini.
Volevo prendere anche un paio di graphic novel, ma non erano disponibile in negozio, così ho fatto un ordine online (qui potete vedere cosa ho preso).
Mercoledì e giovedì non sono stata molto bene, ma per fortuna mi sono ripresa per il fine settimana, giusto in tempo per poter fare un giro sui colli con mio papà.
Siamo andati a vedere la chiesetta di Sant'Antonio del porseeto (si chiama proprio così) a Teolo. Era da un bel po' che dovevo andare e mi è piaciuta molto! Vi lascio come sempre il link all'album sul mio profilo, se volete vedere qualche foto.
La domenica, poi, sono andata a fare un giro al centro commerciale con Lisa, Sebastiano, Leonardo e Jessica! Ho visto un paio di cosette che sono finite nella mia personale "lista acquisti" 😉

L'ultima settimana l'ho passata praticamente tutta alle prese con il mal di testa.
Grazie cervicali, me ne ricorderò!
Nonostante questo, sono successe alcune cosette interessanti.
Prima di tutto è cominciata l'ottava stagione di The Vampire Diaries su La5, alle 13:50, due episodi al giorno. In pratica il 4 ottobre è finita. Sensato...sensato davvero *inserire sarcasmo ancora*
Il 28, grazie ad un fornitore di mio zio, ho potuto assistere ad una visita molto particolare alla Cappella degli Scrovegni. Erano diversi anni che non ci andavo e sono stata molto contenta di aver potuto visitare ancora questa piccola meraviglia padovana.
Mi dispiace solo non aver fatto foto, dato che si poteva e io non lo sapevo...vabbè, sarà per la prossima volta.
Se non avete mai visto la Cappella degli Scrovegni e passate per Padova, fateci un pensierino. La visita dura solo venti minuti ma merita moltissimo!
Il mio mese di settembre si conclude con l'arrivo dei bellissimi quadernini di Cigna's Bj e con l'ordine di un altro Funko Pop! su Amazon perché, lo ripeto, sono una brutta persona.

Vabbè, tutto sommato, non è che sia successo chissà che... 
Settembre è stato un mese un po' monotono, perché ho fatto sempre le stesse cose, ma anche con qualche novità. 

Ed ora... 
PREFERITI DEL MESE!
Guardate che non mi dimentico, è inutile che continuate a sperarci!😉

LIBRO: sono molto indecisa...ma dico NON DITELO ALLO SCRITTORE di Alice Basso, perché...vabbè dovete leggere il libro, se no che bello c'è!?!

FILM: niente cinema questo mese, quindi vi dico un film visto in TV. Si tratta di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO con Keira Knightley e Matthew Macfadyen. Lo so che non ho ancora letto il libro e che la Austen non rientra tra i miei autori preferiti, ma il film mi piace.

SERIE TV: senza ombra di dubbio THE VAMPIRE DIARIES stagione 8. Demon ♡♡

CANCELLERIA: il mio nuovo SET DI WASHI TAPE della tesa, presi in offerta speciale al centro commerciale. Stupendi! Li vedrete presto in qualche foto su Instagram.

TE' E TISANE: vuoi per i cuoricini di zucchero, vuoi perché l'ho presa in montagna e quindi mi ricorda il frescolino di quel giorno, dico la TISANA DELL'AMORE...sì, si chiama proprio così.

ACCESSORIO: la mia TOTE BAG DI HARRY POTTER, trovata nella primissima Born to read box, che questo mese ho usato tantissimo!

CANZONE: questo mese, di canzoni, ne ho tre. Non posso scegliere perché le ho ascoltate a ripetizione tutte e tre. Si tratta di L'ESERCITO DEL SELFIE (Takagi & Ketra), PEZZO DI ME (Levante) e RICCIONE (Thegiornalisti).

MAKE UP: la nuova CREMA STRUCCANTE DI YVES ROCHER, di cui mi è stato dato un campione.

APP: sicuramente SNAPSEED, una bellissima app per il foto-ritocco che ho scoperto grazie ad alcuni consigli ricevuti su Instagram.

YOUTUBE: nel mese di settembre ho seguito moltissimo MARCELLO ASCANI, con i suoi Vlog giornalieri dall'America. Io ho una fissa per i video di viaggio, magari un giorno ve ne parlerò...


E anche questa volta il mio blablabla mensile si chiude qui!
Ci vediamo ad ottobre!

Silvia

lunedì 2 ottobre 2017

#5 Bookish Fox - Estremo Inganno | RELEASE BLITZ |

Nuova puntata di questa rubrica a tema Bookish!

Oggi partecipo ad un release blitz per cui devo ringraziare Cristina Vichi, che ha nuovamente pensato a me e al mio blog per questo evento.



Il libro di cui vorrei parlarvi oggi è Estremo inganno di Cristina Vichi.

Se vi ricordate, vi ho già parlato di Cristina in un precedente articolo di questa rubrica e in una successiva recensione, quando vi parlavo di Tander - dentro di noi l'energia dei fulmini (Cover Reveal + Recensione).

Ma andiamo con ordine!

Chi è Cristina Vichi?

Cristina Vichi vive a Riccione, insieme al marito e tre figli.
Ha sempre amato molto inventare storie, ma dopo la stesura del primo romanzo la scrittura diventa una passione vera e propria. L’incontro con la Editor Emanuela Navone è illuminante, perché le permette di sperimentare l’universo della scrittura con maggior consapevolezza e nuovi stimoli.
Quando si conclude un romanzo non conta solo il risultato in sé, ma soprattutto il percorso che l’autore ha compiuto per arrivare a mettere la parola fine alla sua opera.


Di seguito le sue opere:

“Celeste: L’Ardore di una Donna” (Seconda edizione: 24/07/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e prequel di “Celeste: La Forza di una Regina”.

“Destini Ingannati” (Seconda edizione: 06/01/2017). Romance/Mistery autoconclusivo.

“Celeste: La Forza di una Regina” (10/08/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e sequel di “Celeste: L’Ardore di una Donna”.

“E se poi te ne penti?!” (01/12/2016). Romance/Humor, autoconclusivo.

“Tander: Dentro di noi l’energia dei Fulmini” (20/05/2017). Urban/Fantasy autoconclusivo.



Titolo: eSTREmoinGAnno
Autore: Cristina Vichi
Genere: Dark Fantasy, Paranormal.
Editore: Selfpublishing
Pagine: 162
Prezzo Ebook: € 2,99 (Aderisce al KindleUnlimited)
Prezzo Cartaceo: € 8,00
Pubblicazione: 01/10/2017

Link di acquisto: eSTREmoinGAnno

Trama:

Nel 1717 una giovane sventurata bruciò viva sul rogo, accusata di stregoneria. Quella drammatica storia fu tramandata nei secoli e il luogo della tragedia prese il nome di Katherine’sCity, in memoria della ragazza.
Kassy, diciassettenne del 2017, per strane e oscure ragioni si ritrova a vivere in prima persona la storia di Katherine, la Regina Rossa, scoprendo sulla propria pelle verità dimenticate, segreti inconfessabili e terribili maledizioni.
In un susseguirsi di scoperte sempre più inquietanti, l’angoscia di Kassy raggiunge l’apice quando capisce che la Regina Rossa non le ha rubato solo il corpo, lei vuole anche la sua anima, lei vuole scambiare i loro destini.
Chi brucerà sul rogo in quel terribile 17 ottobre 1717?




17/10/1717

La folla si accalcava, impaurita ma curiosa. Da tempo attendevano quel giorno: finalmente la malasorte se ne sarebbe andata dal paese e la sciagura avrebbe smesso di perseguitarli.
Cinque gatti randagi, magri e pieni di pulci, giravano intorno alla catasta di legna e paglia ammucchiata contro un palo al centro della piazza. Uno di loro aveva una zampa rotta, si trascinava miagolando così forte da fare accapponare la pelle.
Anche i bambini erano curiosi di vedere la strega bruciare sul rogo; tenevano strette le loro corone d’aglio e si fingevano impavidi. In verità avevano paura e mai e poi mai avrebbero guardato la strega negli occhi, neanche con la collana d’aglio stretta fra le mani.
Dal fondo della piazza apparvero due uomini che trainavano un carretto, e i boati della folla aumentarono. Ecco la strega!
Nella confusione un bambino cadde a terra e fu calpestato da tre persone che nemmeno se ne accorsero. Era il delirio. Uomini e donne gridavano e maledivano la strega; erano in tanti, quella era la loro forza oltre all’aglio.
Lei era lì, sopra quel carro che avanzava lentamente verso la morte, chiusa in una gabbia di ferro. Nonostante fosse legata, incuteva ancora paura. Il neo di fianco all’occhio sinistro e gli indomabili capelli rossi erano un chiaro segno del suo essere demoniaco; anche la sua invidiabile bellezza era motivo di accusa. Nonostante fosse stanca, spossata e indebolita dalle percosse subite, aveva uno sguardo che catturava le persone. Tanti uomini, troppi, si erano innamorati di lei e avevano compiuto adulterio verso le loro mogli.
Mentre il carretto passava, la gente stringeva le collane d’aglio, faceva scongiuri e invocava i santi. Nessuno guardava quella misera ragazza negli occhi. Nessuno ne aveva il coraggio.
La fanciulla piangeva, scrutava la folla alla ricerca di un volto compassionevole, ma nessuno faceva nulla. Se ne stavano lì con le loro belle collane d’aglio, tutti le avevano!
Il carretto raggiunse il centro della piazza, dove c’era la catasta di legna. Un uomo aprì la gabbia e la folla strattonò giù la fanciulla. Più persone la trascinarono sul rogo e le avvinghiarono polsi, caviglie e busto al palo.
Prima di appiccare il fuoco, un uomo prese la parola davanti alla fiumana di gente, che si zittì per ascoltarlo.
«Carissimi amici, ricorderemo questa data come il giorno della liberazione. Finalmente la strega brucerà all’inferno!».
Un boato di acclamazioni fece eco alle sue parole.
«Evviva il forestiero che ci ha salvato!».
«La Regina Rossa ha finito di compiere misfatti». L’uomo alzò la fiaccola in aria. «Questa donna è il demonio!».
«Bruciamola subito!».
«No!», gridò la ragazza. «Vi prego, lasciatemi andare!».
«Tu sei una strega!», urlò un bambino in prima fila. «E le streghe bruciano sul rogo!».
La ragazza lo fissò e lui si affrettò ad abbassare lo sguardo, stringendo più forte la collana d’aglio che portava al collo.
«Sì, le streghe come te bruciano sul rogo», incalzò un’altra voce.
Il destino della giovane era ormai segnato.
Il miagolare stridulo dei gatti, soprattutto di quello con la zampa rotta, si librava nell’aria. Presto anche la strega avrebbe urlato. La sua sarebbe stata una morte lenta e atroce.
«Uccidetemi subito, vi prego!». La giovane si agitava per liberarsi dalle corde che le incidevano la pelle. «Bruciatemi dopo!».
«L’anima di una strega deve bruciare insieme al suo corpo», dichiarò l’uomo che teneva alta la fiaccola.
Il fragore della folla raggiunse picchi altissimi e coprì il pianto della fanciulla.
Quando l’uomo avvicinò la fiaccola alla catasta di legna, la giovane gridò. Il fuoco sfiorò appena il pagliericcio e le prime fiamme si trasformarono in avide mani pronte ad agguantare ogni cosa. Le urla della ragazza divennero isteriche. Non sentiva male, non ancora, solo un po’ di calore, ma la paura era ormai fuori controllo. Si dimenava osservando la paglia ardere sotto i suoi piedi scalzi, si divincolava come un serpente per sfuggire al fuoco. Non voleva che le fiamme si impossessassero di lei. Quello strattonare violento le lacerò la pelle delle caviglie e dei polsi. L’ispida corda si tinse di rosso.
Le fiamme danzavano intorno alla giovane e si allungavano per afferrarle i calcagni. Ardevano dal desiderio di abbracciarla e diventare un tutt’uno con lei.
La folla assisteva muta, impassibile. Ormai le urla della ragazza e il miagolare dei gatti erano gli unici strazianti rumori della piazza.
In sporadici momenti di lucidità, la ragazza si guardava in giro alla ricerca di un’àncora di salvezza, ma nessuno aveva pietà di lei.
Le fiamme raggiunsero i suoi piedi e iniziarono a tormentarli, presero coraggio e si avvilupparono intorno alle cosce fino all’inguine. Il vestito si incendiò. Le lingue di fuoco si eccitarono, prede di una frenesia divoratrice che le aizzava a spingersi sempre più in alto. Scalpitavano come cavalli impazziti, galoppavano sul corpo della fanciulla, bramose di fondersi con lei. La accarezzavano con passione ardente: volevano entrare in lei, possederla fino al suo ultimo respiro. All’odore di fumo si mischiò quello acre di carne bruciata.
Le grida diventarono disumane.
La strega stava bruciando viva.



E questo era l'incipit del nuovo romanzo di Cristina, spero vi abbia incuriosito!
Io già non vedo l'ora di leggere il libro e di potervene parlare in una recensione (non dovrete aspettare molto, vedrete).
Se foste interessati all'acquisto di questo libro, ma anche delle altre opere di Cristina, vi invito a seguire i link nella sezione "Biografia" qui sopra.

Vi lascio anche qualche link utile:

Blog dell'autrice: Cristina Vichi
Pagina facebook dell'autrice: Cristina Vichi
Profilo autore Amazon: Cristina Vichi


Alla prossima!

Silvia