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sabato 26 agosto 2017

#50 Cosa penso di: Scrivere è un mestiere pericoloso | recensione |

Quarta lettura del mese!
Sempre in contemporanea ad altro, sempre in ritardo...


Scrivere è un mestiere pericoloso
di Alice Basso

Editore: Garzanti
Pagine: 327
Prezzo: 16,40€ ( ebook 8,99€ )

Trama:
Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli. 

Lettore avvisato, mezzo salvato!
Io vi avviso, questa potrebbe finire col diventare una recensione poco seria.
Ai posteri l'ardua sentenza.


Scrivere è un mestiere pericoloso, è il secondo volume che ha come protagonista la ghostwriter Vani Sarca.
Ormai alle prese con il doppio lavoro (la ghostwriter per le Edizioni l'Erica e la collaboratrice con la Polizia), Vani questa volta si trova a dover scrivere qualcosa di inaspettato: un libro di cucina.
Entrerà in contatto con i Giay Marin, una delle famiglie più famose di Torino, con un caso di omicidio ormai chiuso da anni e con una food-blogger tutta rosa e sorrisi tirati.
Il colpevole dell'omicidio è veramente colui che è in carcere da anni? Riuscirà Vani, con l'aiuto del commissario Berganza, a riprodurre le ricette che dovrà inserire nel libro? E riuscirà a non strozzare la foodblogger?


Trattandosi del secondo volume che ha come protagonista Vani, la mia sarà una recensione un po' più breve del solito.
Prima di tutto, vi dico che credo sarebbe meglio leggere L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome (qui la recensione), per poter capire di più gli avvenimenti di questo libro. Nel corso della narrazione, infatti, si trovano spesso riferimenti a quella che è la trama del volume precedente. Non dico sia strettamente necessario, ma di certo utile, soprattutto perché la trama riprende solo poche settimana dopo la fine dei fatti narrati ne L'imprevedibile piano...

Anche in questo caso, ovviamente, protagonista della vicenda è Vani Sarca, ghostwriter per la casa editrice l'Erica e ora anche collaboratrice per la Polizia.
Di Vani vi ho già parlato nella recensione del precedente libro di Alice Basso, quindi non mi voglio dilungare. Vi dico solo che, credevo fosse impossibile, ma l'ho apprezzata ancora di più.
Si tratta di un personaggio forte e ben costruito, con molti difetti (lei stessa ne è consapevole, ma se ne frega) ma anche con tantissimi pregi e ottime qualità. La sua capacità di avere sempre la battuta pronta mi fa impazzire! Credo di aver sottolineato metà delle sue risposte al vetriolo.

Ma, in questo volume, abbiamo anche la possibilità di conoscere meglio un altro dei miei personaggi preferiti: il commissario Romeo Berganza (l'unico e il solo).
Il commissario Berganza, come dice la stessa Vani, ha la tipica aria da poliziotto: impermeabile, fuma come una ciminiera anche dove non si potrebbe, incute timore e rispetto ed è di poche parole. L'emblema del commissario di polizia!
Altra cosa, di cui si viene a conoscenza in questo libro, è la sua passione per la cucina (soprattutto per quella tipica torinese), proprio come i protagonisti dei gialli che è solito leggere.
Io trovo Vani e Berganza perfetti per stare insieme e, lo ammetto, alla fine del libro avrei tanto voluto strozzare Riccardo con le mie mani. Non vi posso dire nulla, perché non voglio togliervi il piacere della lettura e del fangirlaggio su questi due personaggi.

A livello di antipatia, invece, se la giocano Riccardo (ovviamente) e la food-blogger, odiosa al punto che ne ho rimosso il nome. Non sapete quanto ho sghignazzato mentre Vani gliene diceva quattro a quella sottospecie di fatina dal sorriso tirato.

Per tornare ad una visione più d'insieme, come nel primo volume, ho molto apprezzato la caratterizzazione de personaggi. Li ho trovato tutti molto ben studiati e resi al meglio, anche per quanto riguarda quelli secondari.

Lo stesso vale per le ambientazioni, che ci vengono sempre presentate attraverso l'occhio critico e attento di Vani. Non si trovano mai descrizioni troppo pompose o esageratamente lunghe. Ogni luogo viene descritto quel tanto che basta perché il lettore ne capisca l'importanza a livello di trama.

Come già vi ho detto, adoro lo stile di scrittura di Alice Basso!
La mia è stata una lettura scorrevole, veloce, entusiasmate e, a tratti, anche molto divertente.
Posso dire con certezza che questa autrice entra ufficialmente nella lista delle mie preferite e che non vedo l'ora di poter leggere il terzo libro della serie, perché il finale mi fa pensare che se ne vedranno delle belle!

Insomma, se avete apprezzato il primo, non potete farvi scappare anche questo volume!
Consigliatissimo a tutti!

Il mio voto è:
✰✰✰✰✰
5/5

Alla prossima!

Silvia


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