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giovedì 15 giugno 2017

#31 Cosa penso di: Il mistero del treno azzurro | recensione |

Questa è la mia seconda lettura di giugno.
Dov'è la prima?
La prima non c'è, per il momento, perché si tratta del libro scelto per il GDL di Grazia la Spacciatrice di libri e la recensione la leggerete a fine mese 😉
Questo, invece, è il libro che ho scelto per la sfida di lettura di LPS - Le parole segrete. Questo mese era prevista la lettura di un libro di un genere che non si legge spesso.
Cominciamo!


Il mistero del treno azzurro
di Agatha Christie.

Editore: Mondadori
Pagine: 244
Prezzo: 10,00€ (ebook 6,99€)

Trama:

Il lussuoso Treno Azzurro unisce nella notte Londra con la Costa Azzurra, trasportando personaggi dell'alta società, miliardari americani, nobili europei, ereditiere e investigatori famosi come Hercule Poirot.
Tra loro anche la giovane e bella Ruth Kettering, figlia del miliardario Van Aldin e moglie infedele del corrotto Derek Kettering.
Per lei, è l'ultimo viaggio: all'arrivo a Nizza, infatti, viene ritrovata strangolata e, per di più, senza la preziosa collana di rubini che aveva con sè.
Gli indiziati sono numerosi: il marito, l'amante, un'avvenente ballerina, un imprendibile ladro internazionale.
Chi è stato? 
La polizia brancola nel buio, ma non Poirot...



Ormai, dopo quasi sei mesi di recensioni, penso vi sarete resi conto quanto io adori il fantasy e credo anche che ormai sia chiaro che leggo prevalentemente questo genere.
In realtà leggo anche altri generi, alcuni che mi piacciono di più altri di meno, e tra i miei preferiti ci sono i gialli. Io adoro i gialli, anche se non li leggo spesso come vorrei.
I miei preferiti sono quelli di Sherlock Holmes, ma non disdegno nemmeno Maigret, mentre per quanto riguarda Agatha Christie, devo dire che apprezzo lo stile ma non sopporto Poirot.
E che libro sono andata a scegliere? Ovviamente uno con Poirot, perché una seconda possibilità non si nega a nessuno.


Il mistero del treno azzurro, come tutti i gialli che si rispettino, è la storia di un omicidio.
Il Treno Azzurro è un treno di lusso che collega Calais alla Costa Azzurra e che si fa scenario di un omicidio misterioso.
Ruth Kettering, figlia del miliardario americano Rufus Van Aldin viene trovata morta nella sua cabina in circostanze piuttosto misteriose. La sua morte sembra essere solo la conseguenza di una rapina, ma Poirot, che si trovava in viaggio sul treno, non ne è così convinto.
Cominciano quindi le indagini per capire chi abbia ucciso Ruth Kettering. Principali indiziati sembrano essere il marito Derek Kettering, da cui la donna aveva intenzione di divorziare, e l'amante il conte la Roche a cui la donna stava per ricongiungersi.
Nelle indagini di Poirot viene coinvolta Katherine Gray, trovatasi per caso a parlare con la vittima poco prima della sua morte e, per circostanze quasi assurde, conoscente di Derek Kettering.
Importante dettaglio dell'omicidio, è la sparizione dei gioielli che la vittima portava con sé, perché dal principio fino alla fine nulla è quello che sembra e l'assassino si rivela essere il personaggio più improbabile.


Vi fa capire quanto poco io legga gialli, il fatto che questo è il primo che mi trovo a recensire e, onestamente, non idea di come strutturare la recensione e se sia necessario apportare modifiche a quello che, di solito, è il mio modo di procedere.
Dovendo stare attenta a non fare spoiler, col rischio di svelarvi l'assassino prima del tempo, cercherò di dire ma non dire...proprio come fa Poirot.

A proposito di Poirot, vediamo i personaggi.
Da un punto di vista generale, i personaggi non sono affatto male, anzi sono ben caratterizzati. Ci vengono descritti abbastanza bene anche da un punto di vista fisico, ma è il lato caratteriale quello che più colpisce perché ognuno ha un carattere diverso con degli atteggiamenti specifici che lo rendono subito identificabile.
Ovviamente mi riferisco principalmente ai protagonisti, ma anche i personaggi secondari sono realizzati bene.
Bisogna dire, però, che in questo genere la parte più importante la fa la trama. I personaggi sono necessari, come credo sia ovvio, ma non c'è l'obbligo di caratterizzarli in maniera perfetta o di renderli in maniera tale che il lettore si identifichi. L'unica cosa che è inevitabile, quando si parla di personaggi, è provare o meno simpatia o antipatia che, secondo me, sono cose che vanno oltre la caratterizzazione.
Ditemi che non vi è mai capitato di trovare un personaggio ben caratterizzato, ma antipatico sopra ogni dire (o il contrario)?!
In tal proposito, mi vedo costretta ad aprire una parentesi sul nostro Hercule Poirot, "forse il migliore investigatore privato del mondo"
Al di là di uno spontaneo "tiratela meno", che mi è salito alle labbra circa venti volte mentre leggevo il libro, non posso evitare di confessare la mia totale antipatia nei confronti di Poirot.
Lo trovo un personaggio realizzato molto bene e con un'ottima caratterizzazione, non fraintendetemi, ma "a pelle" non sono mai riuscita a sopportarlo. Credo che dipenda proprio dal fatto che è un personaggio completo nella sua resa e con un carattere bene definito.
A volte penso che la Christie abbia voluto renderlo antipatico di proposito.
Poirot, per chi non lo conoscesse ( a detta sua sarebbe una tragedia), è un ometto dalla testa ad uovo con due improbabili baffetti e una discreta considerazione di sé stesso. Poirot fa l'investigatore privato e, alla stregua della Signora in giallo, sembra essere sempre nel posto giusto al momento giusto. E il posto giusto è dove c'è un omicidio, ovvio no?!
A mio parere Poirot pecca un po' troppo di presunzione e, in maniera velata (ma non troppo), tende sempre ad auto-promuoversi. In più è un gran ruffiano, lasciatemelo dire!
Non lo boccio nella sua totalità, perché anche lui ha dei rari momenti di simpatia, ma a mio parere non bastano a renderlo uno dei miei personaggi preferiti in tema di investigatori.
E adesso basta se no scrivo un trattato.

L'ambientazione principale è il Treno Azzurro, perché è lì che avviene il fatto increscioso. Ci sono poi altri luoghi più o meno importanti, che costituiscono ambientazioni secondarie non sempre necessarie alla trama, ma più di passaggio. Non so se mi spiego...
In ogni caso, devo dire che le descrizioni sono sempre ben rese e ovviamente si arricchiscono di particolari quando il luogo preso in esame è fondamentale alle indagini di Poirot e quindi alla trama.

Ma veniamo ora alla parte più importante in un libro giallo: la trama, per l'appunto. E con essa, ovviamente, vedremo anche lo stile di scrittura.
Vi dirò che la trama è molto molto ben congeniata!
Nulla è lasciato al caso e tutto, alla fine, trova la sua soluzione. Ovviamente non mancano i colpi di scena: il lettore, inizialmente, è portato ad orientarsi verso la colpevolezza di un personaggio o due, senza però prestare attenzione a dettagli fondamentali. Tutto acquisisce maggiore chiarezza verso la fine, quando risulta più semplice entrare in sintonia con i ragionamenti di Poirot e arrivare alla soluzione del caso.
Io, ad esempio, ad un certo punto della lettura ho cominciato ad avere dei sospetti (che credevo abbastanza infondati, in realtà) su un certo personaggio: che poi si è rivelato l'assassino.
Ma non posso dirvi altro se no non è più divertente.

Per quanto riguarda lo stile, la scrittura della Christie è senza dubbio scorrevole e senza troppi fronzoli che distraggono il lettore.
Il suo stile è chiaro, preciso,dettagliato ma non in maniera eccessiva e consente una lettura abbastanza veloce. C'è solo una cosa che mi ha un po' rallentato e anche un po' destabilizzato.
Mi riferisco al fatto che per i primi dieci capitoli non succeda assolutamente nulla. Intendiamoci, ho capito benissimo che i primi capitoli servono a lanciare degli spunti al lettore, ad introdurlo al meglio nella scena e a fornirgli la possibilità di fare le sue indagini. Però, bisogna ammetterlo, ci rende conti di questo solo alla fine del libro; prima è inevitabile pensare che i prii dieci capitoli siano un pochettino inutili e che rallentano la lettura.

Insomma, in definitiva, si è trattata di una lettura interessante ed entusiasmante. Come, del resto, sono tutti i gialli!
Restare incollati alle pagine, farsi un sacco di idee su chi potrebbe essere stato l'assassino, tentare quasi di analizzare le prove...il bello dei gialli è proprio questo: hanno senza dubbio la capacità di coinvolgere il lettore fino alla fine.
Più nello specifico, questo non è stato un brutto libro, anzi!
Purtroppo però non mi ha preso come speravo.
Mi è piaciuto, non lo nego, ma non al punto da dargli un punteggio pieno. Sono dell'idea che la Christie abbia scritto di meglio e voglio assolutamente recuperare altri suoi romanzi.
La mia antipatia per Poirot e forse il fatto che non sono più abituata a leggere questo genere, sono fattori che mi hanno sicuramente influenzata, nonostante questo lo consiglio a chi ama il genere e anche a chi si avvicina per la prima volta a queste letture.
Non è un giallo complesso ed è sicuramente leggibile anche a chi è nuovo del genere.


Il mio voto è:
✰✰✰
3/5

Alla prossima!

Silvia

2 commenti:

  1. Ciao! Mi spiace di leggere della tua antipatia per Poirot... io lo amo! xD però sono contenta che il libro ti sia piaciuto!

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    Risposte
    1. Purtroppo è colpa di un libro che ho letto ai tempi delle medie, forse non era quello giusto per approcciarsi a Poirot. Dopo non sono più riuscita a farmelo stare simpatico ^^"
      Però i libri della Christie mi piacciono, a questa antipatia riesco a passarci sopra XD

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