giovedì 20 gennaio 2022

Anime - KOMI CAN'T COMMUNICATE |recensione| #netflix #simulcast

Buona sera mie piccole volpi!
Rieccomi con un nuovo articolo.
Anche oggi vi parlo di anime!
Nuova recensione anime, nuovo anime visto super di recente!
Come vi dicevo la scorsa volta, mi resta ancora una serie da recuperare dallo scorso anno, ma sto leggendo il manga e vorrei fare un articolo unico, quindi ve ne parlerò quando completerò la lettura - mi manca poco, tranquilli, non dovrete aspettare ancora molto...
Dopo il solito avviso, direi di passare subito alla recensione!

KOMI CAN'T COMMUNICATE

Komi can't communicate

Titolo originale: Komi-san wa, Komyushō desu. - 古見さんは, コミュ症です.
Anno: 2021
Genere: Sentimentale, Scolastico, Commedia
Episodi: 12
Stagioni: 1
Stato: completo
Provenienza: Giappone
Network: Netflix (simulcast)
Altro: basata sull'omonima serie manga di Tomohito Oda

Trama:
Komi è una ragazza bellissima da cui nessuno riesce a staccare gli occhi di dosso. Tutta la scuola la vede totalmente inavvicinabile anche perché è un tipo molto distaccato. Tadano conosce però la verità: Komi non riesce a comunicare con gli altri. Lei stessa, cercando di correggere questa cattiva abitudine, cerca di migliorare con l'aiuto di Tadano.

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Quando é uscito il manga di KOMI CAN’T COMMUNICATE, la trama mi ha subito ispirato, ma di recente ho qualche problema con le serie in corso con piú di un tot di volumi all’attivo e quindi, ho sfogliato il primo volume, l’ho trovato molto carino, ma non l’ho preso, ripromettendomi di recuperarlo, piuttosto, in versione digitale (non in scan, ma proprio l’ebook) - peccato che non sia piú disponibile per kindle…tristezza!
Ma dicevamo!
Dato che la storia mi sembrava carina, quando Netflix ha annunciato l’arrivo dell’anime, l’ho subito messo in lista, nonostante il mio rapporto conflittuale con il simulcast ed ora sono qui a parlarvene (so che giá si parla di seconda stagione per aprile - credo - ma volevo esprimere un parere a caldo).


KOMI CAN’T COMMUNICATE, di base é uno slice of life scolastico, con una strizzatina d’occhio alla commedia romantica - anche se credo che un’ipotetica storia d’amore si svilupperá mooolto piú avanti… - ma, parla anche tematiche interessanti e di grande attualitá, sempre in maniera delicata e semplice, in modo che il tutto risulti comprensibile anche a chi non conosce le problematiche trattate.
Mi é piaciuto come si é deciso di sviluppare la storia, suddividendo gli episodi in piccoli spezzoni, nella maggior parte cronoloicamente collegati (ma non sempre), quasi a voler intendere ognuno di essi come una piccola missione da portare a termine o un traguardo raggiunto.
Sulla trama, in generale, non c’é moltissimo da dire, perché, per l’appunto, si parla principalmente di vita quotidiana e, buona parte degli episodi si svolge tra i banchi di scuola, quindi lo spettatore entra in contatto soprattutto con il sistema scolastico giapponese, principalmente (anzi, oserei dire, esclusivamente) dal punto di vista degli studenti.
Credo che, KOMI CAN’T COMMUNICATE, mi abbia colpito proprio per questa semplicitá, in grado di catturare fin da subito e di trasportarti dentro l’anime accanto ai protagonisti. Per non parlare della dolcezza assurda che, a parer mio, pervade l’intero anime sotto diversi aspetti - ma di questo parleremo dopo.
Ho letto alcuni articoli dove si accennava al fatto che l’ansia sociale, disturbo di cui soffre la protagonista, non sia trattata benissimo e che, in un certo senso, non sarebbe nemmeno giusto parlare di ansia sociale. 
Ora, mi sento di spezzare una lancia a favore dell’anime che, per l’appunto, é un anime: ovviamente se si puó trasmettere un messaggio, rendere piú conosciute problematiche che non lo sono ma di cui soffrono molte persone, trattare tematiche attuali, ben venga, ma ricordiamoci che é pur sempre un cartone animato e che ci sono dei limiti, portati dal target ma anche dall’animazione stessa.
Insomma, sarà anche vero che non si tratta di ansia sociale, che il disturbo del linguaggio é tutt’altro, ma io credo che non si sia fatto un brutto lavoro con questa serie, anzi, personalmente ho apprezzato proprio la semplicitá mai banale o eccessivamente stereotipata, su cui é basata l’intera serie.
Ma non voglio fare polemica, quindi mi fermo qui…

Protagonista principale é Komi Shouko, studentessa delle superiori molto bella e per questo sempre al centro dell’attenzione, ma con forti problemi di comunicazione e che quindi ha non poca difficoltá a relazionarsi con gli altri, anche solo a parlarci. Il grande sogno di Komi, peró, é riuscire a combattere quest’ansia e riuscire ad avere ben 100 amici.
In questo, verrá in suo aiuto Tadano Hitohito, compagno di classe di Komi dall’aria piuttosto comune, che capirá per primo i problemi della ragazza, aiutandola ad aprirsi e quindi a farsi degli amici.
Attorno a Komi e Tadano, ruoteranno tutta una serie di figure secondarie, ma per questo non meno importanti, che daranno luogo ad episodi divertenti, ai limiti dell’assurdo, che saranno peró fondamentali per aiutare Komi e facendoli diventare, di conseguenza, protagonisti a loro volta.
Tra questi, si possono citare sicuramente Osana Najimi, amico d’infanzia di Tadano, che l’ha sempre identificato come un maschi ma che si presenta spesso e volentieri in abiti femminile - e qui potremmo anche dire che, in maniera scherzosa e senza prendersi troppo sul serio, l’anime cerca di trattare tematiche legate al mondo LGBTQ+ - e Manbagi Rumiko, compagna di classe di Komi, Tadano e Najimi, dall’aria appariscente (e io dico anche un po’ inquietante) che rappresenta appieno il fenomeno delle gyaru - ragazze con abbigliamento e trucco piuttosto vistosi - ma se ne incontrano tanti altri davvero interessanti.

Ho apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi e il loro sviluppo, sia che si tratti dei protagonisti che di tutti gli altri personaggi, come ho trovato interessante la scarsa presenza di adulti (basti pensare che gli unici a vedersi sono i genitori di Komi e un paio di negozianti sparsi), perché aiuta lo spettatore piú giovane ad identificarsi meglio nei persoanggi, ma anche nella vicenda in generale.
Molto importanza si da ai legami e alle interazioni tra i personaggi, soffermandosi soprattutto sui rapporti d’amicizia, mettendo i luce come questi possano nascere e svilupparsi nei modi piú disparati.

Piccolo appunto da fissata per queste cose: i nomi.
I nomi dei personaggi, se letti secondo l’ordine giapponese (quindi prima il cognome e dopo il nome - come ve li ho scritti io qui sopra) danno luogo ad una serie di giochi di parole che identificano un particolare aspetto dei rispettivi caratteri.
Ad esempio, Komi Shouko ha una grande assonanza con komyushō, termine che, per l’appunto, indica un disturbo della comunicazione; o ancora Tadano Hitohito, se letto tada no hitohito, indica una persona qualsiasi, ordinaria, che proprio come viene percepito il buon Tadano (che io adoro, ve lo dico - lui é il mio preferito); Osana Najimi, se letto tutto attaccato osananajimi, é traducibile come amico d’infanzia, e di Najimi, infatti si dice sia amica d’infanzia di tutti; per concludere, il cognome di Rumiko, Manbagi, fa riferimento al manba, stile tipico di una categoria di gyaru.
Quanto trovo queste cose io vado in brodo di giuggiole, perché, ormai lo sapete, sono letteralmente fissata con i significati dei nomi!

Passando all’aspetto grafico, anche se all’inizio ero un po’ perplessa, devo dire che andando avanti con la visione, mi é piaciuto parecchio.
Lo stile delle animazioni, infatti, é molto vario, soprattutto nella resa dell’aspetto dei personaggi. Il tratto é semplice e, pur essendo abbastanza lineare, non manca la cura nel dettaglio.
Ho apprezzato molto anche l’uso del colore e degli accostamenti cromatici, che rendono tutto ancora più delicato e armonioso.


Insomma, in definitiva KOMI CAN’T COMMUNICATE si é rivelato una piccola perla e mi ha tenuto compagnia per tutto il tempo della trasmissione in simulcast, facendomi ridere ed emozionare dalla prima all’ultima puntata.
Se cercate una serie ben fatta, ma senza troppe pretese, con una buona trama di base e ricca di contenuti attuali e messaggi positivi, direi proprio che KOMI CAN’T COMMUNICATE fa al caso vostro.
Ammetto, come vi dicevo più su, che mi piacerebbe recuperare il manga, ma mi spaventa un po’ la lunghezza della serie, quindi, credo che per il momento aspetterò la seconda stagione dell’anime e poi si vedrà.


Il mio voto é:
4/5


A presto!

Silvia

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